Il caso Weinstein ha aperto insomma un vero e proprio vaso di Pandora e Asia Argento sembra ormai un fiume in piena, forte anche di una fitta rete di solidarietà che le proviene dalle migliaia di post di incoraggiamento e solidarietà. Nessun nome per ora, anche se poi in un post successivo scrive "Questo è il momento di parlare non di minimizzare", e rincara la dose menzionando un terzo abuso subito a 26 anni: "Un grosso regista statunitense (con il complesso di Napoleone) mi dette la droga dello stupro e mi violentò mentre ero incosciente".
Il coro di attrici "molestate" da Harvey Weinstein intanto si allarga a dismisura e chi non ha nulla da "confessare" non risparmia accuse e attacchi pieni di sdegno: "È la fine di un'era terribile", ha detto Mia Farrow. A Hollywood c'è aria di tempesta e mentre il produttore vacilla sotto il peso delle accuse, ripudiato dalla famiglia, licenziato, espulso e "evitato", molti altri tra manager, star e influencer tremano, il crucifige, prima o poi, potrebbe toccare anche a loro.
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